La solita delusione Ferrari nel giorno della rivoluzione canadese

Siamo alle solite. Se non si riesce a mandare un pilota in pista senza traffico quando ci sono solo 10 auto in pista, significa che qualcosa non funziona nei meccanismi di gestione del box.

Nel giorno in cui le McLaren spariscono dalla  prima fila, là davanti non c’è nessuna macchina Rossa. In pole, come un anno fa c’è George Russell e di fianco a lui c’è ancora Verstappen che poi gli soffiò la vittoria. Due che hanno usato le Pirelli gialle, non quelle con la mescola più soffice. Una piccola magia che alla Ferrari non è venuto in mente di provare.

Una prima fila sorprendente e inedita con un Russell perfetto e una Mercedes promettente come conferma il quarto posto di Kimi, staccato comunque di 0”492 dal compagno perché aveva solo un set di gomme usate e ha pure commesso un errore in curva 11.

Sara’ curioso il via con Max non può permettersi una penalità per evitare la squalifica.

Le McLaren devono accontentarsi del terzo posto di Piastri e del settimo di Norris. I combattenti per il titolo non hanno vissuto la solita giornata perfetta. Ma la pista di Montreal è particolare, devi giocarti tutto con poca ala e non è facile.

La delusione del giorno, tanto per cambiare è la Ferrari. Hamilton è quinto, staccato di più di 6 decimi, Leclerc addirittura ottavo dopo un brutto errore nel secondo settore quando aveva appena ottenuto un fucsia nel primo intertempo. Ha trovato traffico e ha sbagliato. La squadra lo ha mandato in pista nel momento sbagliato.

Non il modo migliore per entrare in un gran premio dove 7 volte su 10 negli ultimi anni ha vinto chi scattava in pole. Per Leclerc è un weekend particolare all’insegna del nervosismo, eppure in mattinata era riuscito a dare un colpo incoraggiante.

“Mi fa incazzare, sono molto arrabbiato, mi sentivo bene e potevo centrare la pole. Purtroppo da due anni il sabato i è o peggio della domenica e ci siamo regalati una gara complicata”, ha detto amaramente Charles.

La Ferrari qui forse c’era anche per la pole e alla fine ha sbagliato lui (con la complicità del box). Peccato. È una di quelle stagioni in cui va storta qualsiasi cosa. Non resta che sperare in una gara rocambolesca come spesso capita in Canada dove tutto può davvero capitare e anche l’affidabilità entra in gioco.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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